Torno in treno dalla Polestar Convention di quest’anno a Roma, mi attendono circa tre ore e 30 minuti di viaggio, ottimo tempo per riflettere su questa esperienza.

La prima riflessione va alle sensazioni, cosa mi viene trasmesso, cosa mi porta ogni anno a recarmi
alla Convention, naturalmente per l’arricchimento professionale, ma potrei trovarlo altrove, in qualsiasi scuola di livello internazionale.

Ora comprendo che ogni volta colgo la sensazione di libertà, mi stimola ad usare la mia creatività,che
se rinchiusa in schemi e metodi preconfezionati si spegnerebbe totalmente,questo invece non accade
con Serafino Ambrosio. Vi è libertà e gioia nel suo metodo e questo mi viene trasmesso, permettendo ad ognuno di noi esprimersi al meglio nella pratica personale e nell’insegnamento.

Questo mi riporta al primo incontro con Serafino,un workshop a Milano, ero tornata a casa con la
sensazione di poter osare, faticavo a rimanere in uno schema rigido, non riuscivo più a dare il meglio,
questo incontro per me è stata la svolta, capii che essere creativi era permesso, potevo osare e sperimentare pur attenendomi ad un metodo solido come quello Polestar.

Da allora ho iniziato ad insegnare divertendomi molto e di conseguenza anche i praticanti si divertono! É stata come una scossa elettrica, ecco cosa ho sentito nuovamente, libertà, apertura totale nell’accogliere nuove tecniche che possono fondersi con il metodo Polestar.

Nuovi stimoli e la conferma di essere sulla strada giusta.

Un incontro importante è stato il seminario Sherri Betz che ha tenuto wokshop specifici sulla cifosi, gli arti inferiori e pilates per la terza età. Quest’ultimo in particolare mi ha colpita molto. Mi sono portata con me il sorriso di quest’insegnante, il suo metodo e l’entusiasmo nell’apportare,anche se pur piccolo magari,ma una cambiamento nella vita di anziani o persone che hanno perso la capacità di movimenti funzionali. É riuscita a trasmettere entusiasmo,e la grande possibilità di migliorare la qualità della loro vita praticando Pilates. Ci ha raccontato di come queste signore anziane rispondono alla pratica,
di come iniziano ad essere più forti, recuperando equilibrio, stabilità, e di conseguenza
energia e voglia di vivere. Mi ha fatto riflettere sulla difficoltà che una persona della terza età può
avere nel quotidiano, in azioni che diamo per scontate, ma che in un certo periodo della nostra vita diventano una conquista.

Mi ha toccato in particolar modo il racconto di una partecipante ai suoi corsi, le conferma che ora la sua vita è migliorata, è riuscita a farsi una passeggiata con la figlia…dopo anni che non ci riusciva.

La cura,lo studio e la ricerca che ha fatto questa insegnante per mettere a punto lezioni perfettamente
adattate ai gruppi, mi ha fatto nascere la voglia di provarci. Lo stimolo mi e’ arrivato in una frase di Shelly, a fronte della sua lunga esperienza:

“Le persone lavorano una vita intera, trascurando se stesse, sognando di andare in pensione, magari
viaggiare,ma quando e’il momento devono rinunciare perché il corpo non le asseconda più, per loro
è diventato troppo faticoso solo spostare le valige, camminare e tutte le attività che sono sempre
state date per scontate”. E non si parlava di età poi così avanzata…

Un’altra area speciale di cui si è parlato è quella dei bambini con Giorgio Trappolini. Vi sono studi che documentano problematiche a cui saranno esposti i nostri bambini in età adulta. Si muovono troppo poco, le madri danno troppi cibi nutrienti, calorici, ma poi i bambini non escono all’aperto a giocare, sono praticamente sempre immobili. Mi ha colpito il dato raccolto dagli studi citati da Giorgio secondi i  quali i bambini più obesi in europa sono…ops i bambini italiani! Per assicurare lo stato di buona salute attuale e futuro i bambini devono fare esercizio fisico almeno 30 minuti al giorno. I consigli che i ricercatori danno alle famiglie sono ridurre o eliminare cibo spazzatura, aumentare il consumo di frutta e verdura, lasciare giochi o pc non più di 2 ore al giorno. ed appunto 30 minuti al giorno di attività fisica.

Pilates può essere un buon modo per fare attività fisica. Personalmente l’ho sempre creduto, infatti avevo unito le due pratiche in una chiamando il corso piyoga, unendo giochi, fiabe mimate con l’utilizzo dei piccoli attrezzi. Lo yoga mi è di supporto in queste lezioni per l’aiuto attraverso mantra cantati, respirazione, mandala, rilassamento e tutti gli strumenti che stimolano ed esprimere le proprie emozioni.

Tutti questi incontri e workshop mi hanno stimolata a sviluppare in diverse direzioni il mio insegnamento e la pratica del Pilates, un grazie a tutti i docenti e alla Polestar che ogni anno organizza questo incontro dedicato agli insegnanti.

 

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